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AIDS e discriminazione

La stigmatizzazione e la discriminazione verso i malati di AIDS sono un'enorme sfida in Tanzania.

Se in un villaggio si viene a sapere che qualcuno è affetto da HIV, non importa che sia in salute, che lavori o che studi, il malato viene isolato per paura che possa trasmettere la malattia. Un malato che si dichiari tale, difficilmente troverà lavoro e sostegno da parte di amici e familiari e gli sarà ancora più difficile avere accesso alle cure mediche.

La conseguenza più ovvia di questo comportamento è la segretezza che, spesso, porta ad una maggiore diffusione della malattia.

A casa, mia madre ed io abbiamo effettuato il test per l'HIV e siamo risultate positive. Lei mi ha detto di non dirlo a nessuno, nemmeno a mia sorella, per la paura di essere stigmatizzata.” Giovane ragazza tanzaniana. 

Progetto di lotta all’AIDS/HIV

Centro di Terapia e Cura di Bukumbi

Questo progetto, avviato da AMI nel 2013, ha principalmente lo scopo di contribuire a migliorare l’assistenza sanitaria e sociale alla popolazione affetta da AIDS/HIV del villaggio di Bukumbi attraverso la gestione del Centro di Terapia e Cura (CTC), che nel 2019 cura circa 1.300 pazienti affetti da tale patologia.

Il CTC si prende cura del paziente a 360 gradi:

  • disponendo di un laboratorio analisi attrezzato dall’Italia permette alle persone di accertare l’eventuale presenza della malattia e successivamente di seguirne l’evoluzione;
  • fornisce assistenza per la prevenzione materno fetale, accompagnando la neomamma durante la gravidanza con terapie che garantiscono la non trasmissione del virus al bambino;
  • garantisce la fornitura gratuita di medicinali;
  • offre servizi di counseling personale e famigliare che aiutano psicologicamente sia nell’accettazione della malattia sia nel superare lo stigma sociale che ancora troppo spesso questi malati subiscono, specie nelle aree rurali, con perdita del lavoro o emarginazione;

  • offre la possibilità ai pazienti malnutriti specialmente bambini di recuperare il peso ottimale tramite un centro nutrizionale che fornisce alimenti speciali iperproteici e ipercalorici che permettono loro anche di tollerare le medicine antiretrovirali.

Il CTC è anche luogo privilegiato dove le studentesse universitario dello studentato di Kawekamo possono svolgere tirocini o esercitarsi. Shoma (medico) ha lavorato per due anni e Revina ( tecnico di Laboratorio), tra le prime studentesse laureatesi, vi lavora stabilmente, collaborando fianco a fianco con la Dott.ssa Rosa, che coordina il CTC dal 2014.  A gennaio 2021 dovrebbe iniziare Doris una ex studentessa che si è laureata in Farmacia e a fine 2021 Sara che si è laureata quest’anno in medicina.

 

   chiesa Valdese

storia di Bukumbi

la clinica dei bambini

Un vicerè in ospedale

Ogni mattina al CTC di Bukumbi – Mwanza si può incontrare il Vicerè della tribù Sukuma di un villaggio vicino. E' lì, alto, imponente nella sua dignità, ma nello stesso tempo fragile nella sua malattia, l'AIDS, che non risparmia neppure le stirpi regali. Lui adesso è un volontario, fa parte dei malati che aiutano altri malati a superare la fase più critica della malattia. Saluta tutti con grande gioia; ha trovato un'equipe che lo valorizza non più perché è Vicerè ma perché è un fratello.

 

Perchè Tanzania

La Tanzania è un paese in continua crescita ma in cui le cure mediche non sono affatto scontate. I villaggi sono raramente supportati dagli ospedali e le medicine possono essere troppo costose per una famiglia. In particolare l'AIDS è una piaga per questo paese, ogni anno affligge il 5% della popolazione. 

Un malato di AIDS ci racconta la sua esperienza

Sono in cura al CTC di Bukumbi da 10 anni insieme a mia moglie e a nostro figlio che ora ha 16 anni, il suo gemello è morto quando era ancora piccolo e non sapevamo di essere malati. Quando si è risaputo che avevamo questa malattia, parenti e vicini hanno cominciato ad isolarci. Prima avevamo molte mucche e vendevamo il latte, ma la gente ha smesso di comprarlo e i parenti cui prima regalavamo il latte rimasto invenduto, ora lo buttavano per paura di contagiarsi; così pian piano abbiamo dovuto vendere tutti gli animali per poter andare avanti.

Da qualche tempo però l’insegnamento nei villaggi riguardo all’HIV, a come evitarlo e come curarlo, ha cominciato a cambiare la mentalità della gente. Così succede che quelle persone che prima mi evitavano e mi disprezzavano, ora vengono a chiedermi consiglio prima di rivolgersi all’ospedale. Tanto più che da tre anni presto servizio all’interno del CTC come volontario dell’Home Based Care. Questo servizio mi dà la possibilità di portare la mia esperienza a tanti malati che sono a casa ed hanno paura di andare in ospedale per non essere additati come malati di AIDS e per questo allontanati dalla comunità. Con la mia presenza cerco di dare coraggio, mostrando che con le cure possono riacquistare le forze e tornare ad una vita normale. 

 

 

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  Indirizzo

Corso Matteotti 62, Faenza

48018 Italia

  Telefono

+39 0546 29846

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